Libri

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Un testo importante elaborato da Chiara Vergani con la partecipazione di autrici provenienti da tutte le regioni italiane che vogliono far sentire la loro presenza per esprimere un’idea di trasformazione della società, nomi nel panorama culturale nazionale ed internazionale impegnati nel sociale, fra cui giornaliste, insegnanti e scrittrici. Il focus è promuovere una visione futura della società in cui le donne siano libere da strutture patriarcali e godano di uguaglianza, autonomia e diritti paritari per costruire un mondo più equo e inclusivo. Il ponte è rappresentato da racconti, poesie e testimonianze che esprimono i pensieri delle donne, tra cui il contributo di Francesca Ghezzani.

 

La realtà che viviamo diventa ogni giorno più complessa e ricca di sfumature. Possiamo veramente pensare che il giornalismo non abbia un ruolo chiave in questo scenario? Crediamo davvero che quella del giornalista sia una professione destinata a sparire? Assunta Corbo e Mariagrazia Villa propongono spunti di riflessione per delineare un diverso percorso possibile. Nel panorama frammentato e brulicante di voci in cui ci troviamo oggi, è diventato necessario tornare a scrivere per i lettori e le lettrici, rispondendo al loro bisogno di comprensione del mondo e delle storie che lo abitano. Il giornalismo costruttivo ha il superpotere, non solo di guardare al futuro ma anche di voltarsi indietro, verso le origini della professione. Di recuperare la “schiena dritta” di coloro che, per primi, si sono interrogati sulla bontà del loro agire comunicativo. Per questo, il volume dedicherà ampio spazio ai valori dell’informazione. Al bisogno di recuperare, non solo la deontologia professionale, ma anche la riflessione etica che individua, approfondisce e giustifica moralmente i principi di un buon atto comunicativo. L’obiettivo è di allenarsi alle parallele dell’etica, che hanno modo di incontrarsi nel giornalismo costruttivo. In che modo? Restituendo nuovamente fiducia ai giornalisti e al pubblico. Prefazione di Bruno Mastroianni. Un intero capitolo è dedicato ai contributors che si impegnano ogni giorno nella divulgazione dell’approccio costruttivo all’informazione, tra cui la firma di Francesca Ghezzani.

 

Noi siamo il brand di noi stessi o, ancora meglio, noi siamo i media di noi stessi ed in quanto tali, facciamo notizia, diventiamo ogni giorno notizia. In un’epoca in cui il digitale e la disintermediazione la fan da padrone saper padroneggiare al meglio la comunicazione via Web è fondamentale per ottenere risultati sia sul piano relazionale che su quello lavorativo. Ogni volta che ci approcciamo a scrivere un contenuto sui Social Media, rispondiamo a un commento, interagiamo in una community ci trasformiamo nel nostro media personale, veicolando qualcosa di noi all’esterno. Per cosa vogliamo essere trovati online? La nostra identità digitale è coerente con quella reale? I nostri contenuti ci rispecchiano? Le parole sono un potente strumento valoriale da utilizzare con cura per generare benessere verso noi stessi e verso l’ecosistema che ci circonda. “Io sono Notizia – Comunicare nell’Era del Digitale per generare valore” vuole essere un prontuario pratico e applicabile nella nostra trasformazione in media autentici. Tra i contributi di addetti ai lavori, quello di Francesca Ghezzani.

 

Il libro è un racconto e uno strumento. La questione privacy, quella dei compiti a casa (le abbiamo viste tutti le gag di genitori che da sotto il tavolo o da dietro una porta davano suggerimenti al figlio interrogato). Ecco. Il rapporto genitore-insegnante. La questione, che così facilmente si presta all’ironia, è indiscutibilmente seria. E decisiva. I vantaggi e i rischi della DAD. Focus su DAD e cyberbullismo: l’adolescente in lacrime davanti a uno schermo può essere figlia o sorella o nipote di ogni lettore. Nuovi spazi per hacker e bulli. Non più difficile, non meno devastante, del bullismo in presenza. Semplicemente: nuovo, diverso. E allora, pagina dopo pagina, l’Autrice cerca di scovare e indagare gli aspetti positivi e negativi di queste nuove forme d’apprendimento. Nuove forme che dobbiamo imparare. Tra le testimonianze raccolte da Chiara Vergani quella di Francesca Ghezzani in veste di giornalista e genitore.

 

“Piombino in musica” – Collana Narrativa – Antologia di racconti a cura di Giulia Campinoti e Gordiano Lupi.

Francesca Ghezzani è uno dei quarantuno autori dei racconti scritti sulle note d’una canzone, un motivo del cuore, un’atmosfera importante e (per chi scrive) ricca di fascino. Quarantuno storie accomunate da sentimento e passione, stile sopraffino e tutte raccontate sul palcoscenico di Piombino (o zone limitrofe).
Un progetto che coinvolge la Piombino che scrive, che canta e che suona, in un solo afflato culturale.

 

L’Autrice è una pedagogista e terapeuta che incontra ragazzi e ragazze nelle scuole di tutta Italia. Il libro nasce proprio da questi incontri, dalle conferenze tenute in piccoli e grandi comuni italiani e dalle domande di molte ragazze che da un lato vorrebbero lasciarsi andare agli amori giovanili spensieratamente e dall’altro temono di incappare nell’ennesimo amore malato. Quali strumenti dare a queste ragazze? si interroga l’Autrice. Questo testo raccoglie testimonianze di donne abusate, apre piste per riconoscere i segnali, offre esempi di come le scuole e le associazioni si muovono per contrastare la violenza sulle donne. E una sorta di guida, di manuale, non da tenere con sé, ma da utilizzare per parlare a viso aperto di quello che più che un problema è oramai diventato un allarme sociale di dimensioni crescenti. Tra le testimonianze, quella raccolta da Francesca Ghezzani in veste di donna e giornalista.

Avrebbe dovuto chiamarsi Cose da Gandhi 3. Sarebbe dovuto uscire a settembre 2021. Avrebbe dovuto contenere 44 raccontini. Niente di tutto ciò…? Pace! “La paura fa 90”, si usa dire. Qui però fa addirittura 100. 100 cuori uniti contro lo scempio della guerra. Di qualunque guerra. Tra le voci, quella di Francesca Ghezzani.

 

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